Link Building: cos’è e perché è utile

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Uno dei fondamentali che compongono una corretta strategia SEO è proprio la Link Building. Sapere di cosa si tratta è basilare, nel momento in cui ci si appresta ad un percorso per il posizionamento dei motori di ricerca, perciò proviamo a stilare una piccola guida, semplice e sintetica che semplifichi l’argomento.

Indice dei contenuti

Cos’è la Link Building

La Link Building, in senso letterale, è il processo di creazione di collegamenti ipertestuali tra diversi siti web, una pratica che ha lo scopo di migliorare l’autorità di un sito agli occhi dei motori di ricerca. Tuttavia, questa definizione di base non rende pienamente giustizia alla complessità e all’importanza strategica di questa attività. La Link Building, infatti, è una componente essenziale della SEO Off-page, che si riferisce a tutte quelle tecniche e attività che si svolgono al di fuori del proprio sito web per influenzare il suo posizionamento nelle SERP (Search Engine Results Pages).

Abbiamo spiegato nell’articolo “SEO: cos’è e perchè è indispensabile” cos’è la SEO Off-page che – assieme alla SEO on-page e al SEO-copywriting – rappresenta una delle macroaree importanti per poter posizionare il nostro sito tra i primi risultati del motore di ricerca. Ognuna di queste macro-aree si compone di diverse attività possibili e utili per centrare l’obiettivo. Quindi, nella SEO Off-page, rientra la Link Building.

Entrando più nel dettaglio, la SEO Off-page include tutte le azioni volte a migliorare la percezione di affidabilità e rilevanza del sito da parte dei motori di ricerca attraverso il consolidamento della sua “reputazione” online. Tra queste, la Link Building occupa un posto di rilievo, poiché i link esterni – chiamati backlink – fungono da “voti di fiducia” da parte di altri siti web. Un backlink di qualità proveniente da un sito autorevole può infatti aumentare significativamente la credibilità di un sito agli occhi di Google, migliorandone il posizionamento nei risultati di ricerca.

Non basta, però, ottenere semplicemente un alto numero di link; la qualità dei collegamenti è fondamentale. I motori di ricerca tengono conto di numerosi fattori per valutare l’efficacia di un backlink, tra cui l’autorità del sito che fornisce il link, la rilevanza tematica tra i due siti, e il contesto in cui il link è inserito. Una strategia di Link Building ben eseguita non si limita quindi a cercare di ottenere collegamenti da qualsiasi sito, ma mira a creare una rete di link che risulti naturale e pertinente.

Oltre a migliorare il ranking nei motori di ricerca, la Link Building può anche favorire un aumento del traffico referral, cioè quel traffico che arriva al sito tramite i collegamenti inseriti su altri siti. Ciò significa che, se un sito web rilevante e con un buon volume di traffico collega al nostro, vi è una possibilità concreta che anche i suoi visitatori arrivino a conoscere il nostro sito, incrementando quindi sia la visibilità che le possibilità di conversione.

Link Building: perché è utile?

I motori di ricerca, nessuno escluso, hanno necessità di link per funzionare correttamente. Senza di essi, l’indicizzazione delle pagine web e la capacità di restituire risultati pertinenti alle richieste degli utenti risulterebbero drasticamente limitate. Prendiamo come esempio Google, il motore di ricerca più diffuso a livello mondiale.

Google si basa su una rete intricata di collegamenti tra siti web per comprendere la struttura di Internet e fornire agli utenti risposte rapide, efficaci e in linea con i loro bisogni. Non si tratta solo di analizzare il contenuto delle singole pagine web: Google attribuisce un peso significativo al numero di link che puntano a una determinata pagina, considerandoli, come detto prima, dei “voti di fiducia” da parte di altri siti. Più una pagina riceve collegamenti da fonti autorevoli, più viene percepita come rilevante e meritevole di essere posizionata nei primi risultati di ricerca.

Backlinks di qualità e cattivi backlinks

Tuttavia, il semplice conteggio dei link non è più sufficiente. Negli ultimi anni, con l’evoluzione dell’algoritmo di Google e di altri motori di ricerca, è emersa un’ulteriore variabile che ha cambiato le regole del gioco: la qualità dei collegamenti in entrata, detti anche backlinks. Non basta più avere una moltitudine di link, ma è fondamentale che questi provengano da siti autorevoli, affidabili e pertinenti. Google valuta con grande attenzione il contesto da cui proviene il link e la reputazione del sito di origine. Se i backlinks provengono da pagine di scarsa qualità o poco pertinenti rispetto al contenuto linkato, questi possono addirittura avere un impatto negativo sul posizionamento, contribuendo a una penalizzazione.

La qualità dei backlinks si misura in base a diversi criteri: autorità del dominio, pertinenza del contenuto, traffico del sito e anche l’uso naturale o artificiale dei link. Google premia i siti che ricevono link in modo organico, frutto di una reale apprezzamento del contenuto, mentre penalizza le pratiche manipolative, come l’acquisto di link o l’uso eccessivo di tecniche di scambio link.

Di conseguenza, per ottenere un buon posizionamento su Google, non basta creare contenuti di valore, ma è fondamentale anche costruire una rete di collegamenti di qualità, instaurando relazioni con siti che godono di buona reputazione nel proprio settore di appartenenza. Tutto ciò viene filtrato da un algoritmo, per Google, chiamato Penguin. Questo alla lunga, risulta essere impattante per il nostro sito: se il backling proviene da un sito già penalizzato da Google per “x” motivi, anche noi ne saremo penalizzati e perderemo posizioni nel ranking, anziché acquisirle.

Anchor text: come ottimizzarli

Penguin ci dà alcune indicazioni per non essere penalizzati. In particolare, per l’attività di Link Building, guarda – oltre che ai Backlinks – gli anchor text. Con il termine anchor text si indica il testo cliccabile di un link e Google li analizza in maniera molto minuziosa. La regola principale è VIETATO L’ABUSO: Google si accorge immediatamente dell’utilizzo improprio e lo interpreta come una manipolazione dei risultati, per cui la penalizzazione è assicurata!

La seconda regola da tenere a mente è legata alla coerenza dell’anchor text: risulta abbastanza ovvio come un anchor text che parla – per esempio – di vino non può portare l’utente ad una pagina che parla di gioielli. Per cui, occhio anche alla coerenza!

Link Building: come si fa

Una volta compreso cos’è la Link Building, la sua importanza e gli elementi essenziali, passiamo alla pratica. Il primo passaggio è quello della ricerca di siti web disponibili a linkare il nostro sito web che in genere, si racchiudono nella categoria delle riviste di settore (difficilmente un competitor è disposto a linkarvi, sarebbe da folli anche solo chiederlo!). Come già detto, attenzione alla pertinenza.

Trovato il sito disposto a linkare il nostro, è il momento di fare un’analisi, per capire se ne vale la pena: il sito è attendibile? il sito è autorevole? Per fare questo, esistono diversi tool, ma ne parleremo in un articolo ad hoc.

A questo punto, non ci resta che scrivere o far scrivere il contenuto (attenzione – si, ancora – alla pertinenza) ad un copywriter con un anchor text il più naturale possibile.

In conclusione, la Link Building è un’attività abbastanza delicata, è facile che si finisca in errore e che si venga penalizzati. Rivolgersi a professionisti del settore (in ogni web agency, c’è un SEO specialist che potrà aiutarci) potrebbe sembrarci superfluo e invece probabilmente è l’unica soluzione.

 

 

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