Se ti occupi di comunicazione politica e sei tu stesso un politico, devi necessariamente mettere in conto che prima o poi ti troverai a dover far fronte ad una crisi. Che si tratti di una dichiarazione infelice, di una polemica montata ad hoc o di un reale errore, poco cambia: la crisi fa parte del gioco e devi essere pronto a gestirla, per evitare di essere travolto. Non si tratta di “se”, in questo caso si tratta di “quando”.
Ed è proprio qui che entra in campo la comunicazione che – al contrario di ciò che potresti pensare – non deve aggiustare il tiro all’ultimo momento ma ha l’obiettivo di evitare che tutto salti in aria. D’altronde, chi comunica bene in un momento difficile, spesso riesce a trasformare la crisi in opportunità, rafforzando ancora di più la propria posizione.
Indice dei contenuti
- Niente panico, ragiona e non improvvisare
- Il silenzio peggiora le cose
- La trasparenza paga e lo fa sempre
- Il pubblico reagisce sempre emotivamente
- La coerenza della tua squadra è essenziale
- Sii solerte: la crisi si evolve ora per ora
- Finita la crisi, ricomincia il lavoro
- Hai bisogno di supporto? Non aspettare la tempesta!
Niente panico, ragiona e non improvvisare
Il problema di fondo di molti politici è che fronteggiano la crisi come fosse un imprevisto. In realtà, la chiave è quella di considerarla parte della strategia comunicativa. Non è assolutamente il caso di gestire una bufera mediatica con un post improvvisato o con un’intervista nervosa. Per una comunicazione politica e gestione della crisi ottimale serve preparazione, metodo e lucidità per sapere cosa dire, a chi dirlo, quando dirlo e soprattutto come dirlo.
E poi, ebbene si, la crisi si può anticipare: si previene, si pianifica e si studia a tavolino fin nei dettagli. Questo non significa fingere o recitare un copione scritto da altri ma conoscere il proprio ruolo, quali sono i propri punti di forza e quali i propri limiti. La coerenza della tua narrazione deve rimanere tale anche quando tutto sembra andare in direzione opposta.
Il silenzio peggiora le cose
Se pensi di rimanere in silenzio e che sia una buona strategia, ti stai preparando al fallimento. Quando c’è una crisi, parlare è essenziale. Se non lo fai, lasci semplicemente spazio a chiunque voglia raccontare la tua storia al tuo posto e stai pur certo che non sarà né la verità né a tuo vantaggio.
Chi ha l’onore di guidare un comune, partito, nazione, regione, etc deve prendersi la responsabilità delle parole, anche quando pesano o costano. Ma quelle parole, dette nel modo giusto, possono cambiare la percezione che hanno le persone, anche nei momenti più difficili o nel clou della crisi. Se non mantieni il controllo della situazione, parlando tu in prima persona, lo faranno i giornalisti, gli avversari politici, i commenti sui social, etc. E quando accade, non c’è pietà per te e la tua storia.
La trasparenza paga e lo fa sempre
Essere trasparenti aiuta a superare qualunque crisi. Quando sbagli – perché siamo tutti umani e tutti possiamo sbagliare – è inutile negare o chiudersi nel silenzio. La soluzione ideale è quella di spiegare cos’è successo, raccontare cosa stai facendo o intendi fare per rimediare; mostrati consapevole ma al tempo stesso presente. Le persone apprezzano l’umanità, la coerenza, e il senso di responsabilità, a maggior ragione quando le cose si complicano.
Se invece ti chiude, ti difendi, accampi scuse o cerchi colpevoli, preparati a vedere crollare il tuo consenso e tutta la fiducia che hai costruito nei tuoi elettori.
Il pubblico reagisce sempre emotivamente
Quando è in corso una crisi, non è mai la razionalità a far da padrone alle reazioni ma la pancia. La rabbia, la delusione e la paura prendono il sopravvento. Quindi non puoi permetterti, o quanto meno sarebbe tempo perso, di parlare alla testa. Devi immedesimarti nei tuoi interlocutori, in chi ti guarda con sospetto o con diffidenza e parlare con il cuore, prima che con la logica.
Questo non significa mostrarsi deboli o rinunciare alle tue posizioni ma bensì essere e mostrarsi umani. Se ti riesce di comunicare con empatia e in modo autentico, sei già a metà della strada per uscire dal pantano della crisi.
La coerenza della tua squadra è essenziale
Nel momento in cui scoppia una crisi, ogni parola è importante e può fare la differenza tra calmare le acque o agitarle ancora di più. Ecco perché la tua squadra (sia essa la tua lista, la tua giunta o il tuo partito) deve essere allineata e sincronizzata. Nessuna voce fuori dal coro, niente messaggi improvvisati, niente interviste non condivise.
Una comunicazione efficace non può non partire dall’interno e tutti i componenti devono remare nella stessa direzione, in modo che il messaggio non rischi di perdersi, contraddirsi o venga frainteso.
Sii solerte: la crisi si evolve ora per ora
Pensare che basti un post o una dichiarazione per uscire dalla crisi è da ingenui. La crisi è come un organismo vivo che cambia e si trasforma, si ridimensiona crescendo o placandosi, ma sempre in base a come la gestisci tu. Quello che devi fare è monitorare, analizzare, capire dove sta girando il vento e regolare la tua rotta. Non fare l’errore di abbassare la guardia in quanto se sei solerte potrai regolare le tue reazioni e quindi evitare che altri prendano il controllo della situazione.
Finita la crisi, ricomincia il lavoro
Quando il peggio sembra passa, è lì che inizia il momento più importante: devi ricostruire. No, non puoi tirare un sospiro di sollievo, adesso è il momento di rimettere insieme i pezzi, recuperare la fiducia, rilanciare la tua visione politica e andare avanti nel tuo ruolo
Ma le crisi, come già detto, sono pur sempre un’opportunità se non altro di imparare qualcosa. Analizza cosa ha funzionato e cosa no, rinforza la tua strategia perché la prossima crisi arriverà e se ti troverai preparato non sarà più una minaccia ma la prova che sei capace di affrontarle.
Hai bisogno di supporto? Non aspettare la tempesta!
Gestire una crisi politica da soli è un rischio enorme, non perché tu non ne sia in grado ma semplicemente perchè servono occhi esterni e una lucidità elevata che tu, in quel momento, non puoi avere. Una buona agenzia di comunicazione politica non ti fornisce soluzioni preconfezionate ma le personalizza, con metodo, standoti accanto nel tempo.
Alla Parrotto Web Solution ci occupiamo da anni di comunicazione istituzionale e politica. Sappiamo cosa vuol dire essere sotto pressione, conosciamo i tempi e le logiche dell’informazione, sappiamo come si costruisce (e si difende) la reputazione di un politico. Se vuoi farci una domanda o raccontarci la tua situazione, contattaci.