Il rebranding è quell’insieme di pratiche che vengono adottate e messe in operare da un’azienda (o anche da una persona fisica) per effettuare dei cambiamenti relativi all’immagine e all’identità. Questo insieme di pratiche può andare a toccare diversi punti: il nome, il logo, la comunicazione, il marketing, il design, etc, il tutto finalizzato ad un cambiamento della percezione che i consumatori rispetto al presente ed al passato.
Le strategie da applicare ad un rebranding variano in base all’azienda stessa, devono essere assolutamente personalizzate ma si suddividono in due macro categorie che le etichettano: rebranding evolutivo e rebranding rivoluzionario. Il primo prevede dei cambiamenti soft, che accompagnano il consumatore al cambiamento finale; il secondo prevede una sorta di choc, è più esplicito e radicale nei cambiamenti, portando il consumatore di botto al cambiamento definitivo.
Perchè fare Rebranding e quando farlo
Solitamente, una decisione del genere arriva quando l’azienda si rende conto che cambiare è essenziale per dare una svolta alla crescita aziendale, mostrando quella propensione al futuro e quell’attenzione all’evoluzione del mondo che, ormai si sa, è molto veloce. Ecco alcuni spunti riguardo al momento giusto in cui va fatto:
- L’azienda sta valutando di invadere nuove aree di mercato;
- L’azienda per com’è ora crea limitazioni in alcune aree;
- L’azienda sta cambiando per una fusione, per un’acquisizione o per un ampliamento;
- L’azienda ha rilevato un cambio delle tendenze di mercato.
I passaggi per farlo bene
Nel momento in cui si è stabilita la decisione di fare rebranding, il primo passaggio a cui far fede è quello dell’analisi, in tre diverse fasi:
- Analizzare i motivi per cui si è deciso di avviare questo tipo di pratiche: questo è essenziale, perché – ricollegandoci ai motivi di sui cui sopra – le azioni da fare varieranno in base allo specifico motivo che ha portato alla decisione: appare assai ovvio come le attività per sfondare su un’area di mercato nuova saranno differenti rispetto a quelle per comunicare un ampliamento dell’azienda o per lanciare un prodotto che segua le attuali tendenze;
- Analisi dell’azienda: quali sono i valori che saranno portati coerentemente avanti, seppur con una “veste” nuova? Quali sono gli obiettivi che si intende raggiungere? Sono uguali al passato o sono mutati? Qual è la visione del futuro e la proiezione dell’azienda in esso? Sono tutte domande da farsi per evitare che il rebranding arrechi danni all’immagine, difficili poi da recuperare;
- Analisi del mercato a cui intendiamo rivolgerci: chi è l’interlocutore? Come intercettare il suo bisogno e far sì che sia soddisfatto? Quali sono le tendenze in merito al settore di riferimento?
Una volta effettuate queste tre fasi di analisi, allora si potrà procedere con il secondo passaggio che è quello dell’impostazione della strategia. Una strategia vincente fa leva sulle emozioni del pubblico, entra in sintonia con il consumatore e lo fa sentire importante. Materialmente, non si limita semplicemente al restyling del logo, al restyling del sito web e stop. Assolutamente no. Una strategia di rebranding coinvolge tutti gli aspetti aziendali, dalle banali ma funzionali brochure, fino al marketing; dal linguaggio di comunicazione sui social fino alle divise, qualora ci siano. Tutti gli aspetti aziendali, coerentemente, vengono coinvolti da questo passaggio. Con questo non vuol dire che bisogna stravolgere tutto. Tutto va reso coerente con la nuova immagine aziendale e, quindi se già lo è, può rimanere immutato. Altrimenti va rivoluzionato in maniera più o meno soft.
Ed eccoci al terzo passaggio: la condivisione. Una volta imbastita la strategia idonea e ideale per un rebranding di qualità, è assolutamente necessario coinvolgere terze persone: quindi, l’agenzia che si occupa del marketing o il reparto di competenza. Vanno coinvolti anche altri reparti aziendali, come i grafici che si occupano della grafica e dell’impaginazione di materiale cartaceo. Addirittura, alcune aziende coinvolgono persino i clienti ottenendo un doppio beneficio: il cliente si sente coinvolto, quasi lusingato di essere stato interpellato e l’azienda ottiene le risposte che cerca, direttamente dal suo interlocutore, col minimo sforzo.
Come comunicare il rebranding dell’azienda
Comunicare efficacemente il rebranding è fondamentale per il successo dell’operazione. È importante informare tutti gli stakeholder, inclusi clienti, dipendenti e partner commerciali, delle modifiche apportate e del motivo che ha portato al cambiamento. Utilizzare una varietà di canali di comunicazione, come comunicati stampa, email, social media e il sito web aziendale, può aiutare a garantire che il messaggio raggiunga il pubblico più ampio possibile.
Coinvolgere i dipendenti
I dipendenti sono ambasciatori del brand e devono essere coinvolti nel processo di rebranding. Organizzare sessioni di formazione e fornire materiali informativi può aiutare i dipendenti a comprendere e supportare il nuovo brand.
Coinvolgere i clienti
Coinvolgere i clienti nel processo di rebranding può aumentare l’accettazione e il successo del nuovo brand. Sollecitare feedback attraverso sondaggi e interazioni sui social media può aiutare a creare un senso di partecipazione e fedeltà.
Conclusioni finali
Il rebranding, come abbiamo visto, è una strategia di marketing che permette alle aziende di rinnovare la propria immagine e adattarsi ai cambiamenti del mercato, differenziandosi dalla concorrenza o da episodi negativi del passato. Questo processo può coinvolgere vari aspetti, come il logo, il nome, la missione aziendale, l’identità visiva, tutti fattori che necessitano di un’accurata pianificazione di una profonda comprensione sia del brand attuale che del suo pubblico di riferimento.
La formazione, in tal senso, è un elemento chiave per garantire il successo di una strategia di marketing. Ecco perché, investire nella formazione dei dipendenti e nella comunicazione interna può aiutare a allineare tutti i membri dell’organizzazione con la nuova identità del brand e assicurare una transizione senza intoppi.
In conclusione, il processo di rebranding di un’azienda rappresenta una sfida di opportunità e come tale non è esente da rischi: un’immagine aziendale danneggiata non è irrecuperabile in maniera assoluta ma sicuramente comporterà un impegno notevole con un dispiego di risorse (umane ed economiche) che sarebbe meglio investire in altro.